Tessera del tifoso: intervista all’avvocato Lorenzo Contucci

da osservatoriorepressione.org

Avvocato, per la prossima stagione si vuole limitare le trasferte ai soli tesserati, è possibile?
“Dovrebbero ritenere a rischio tutte le centinaia di partite che nei fine settimana vengono giocate ma in base a cosa? Fai una legge dove ritieni potenzialmente a rischio ogni gara? Non vedo come sia possibile”.
La sensazione è che il progetto Tessera del Tifoso non sia stato gestito adeguatamente.
“Loro pensavano di risolvere ogni problema di “sicurezza”. Hanno fatto leva sul tifoso che segue in casa la squadra e che ha sottoscritto la tessera per aver l’abbonamento, non pensando che la grande maggioranza di coloro che la squadra la seguono anche in trasferta, avrebbero detto no. Si sono trovati di fronte a un movimento numeroso e colorato che ha di fatto messo in “crisi”, il sistema della tessera, tanto che i questori talvolta prendono decisioni autonome per “sistemare” i tifosi in trasferta. La sensazione è che il giocattolo gli sia scoppiato tra le mani e che navighino a vista”.
Dei famosi vantaggi per i tesserati, promessi e ripromessi non si vede traccia?
“Perchè è stata una sorta di “imposizione” per le società di calcio. Non erano e non sono preparati a una strategia di marketing”.
La sensazione però è che le società, tessera o non tessera, guardano solo alle pay-tv mentre non c’è rispetto per i tifosi
“E’ vero, e il duopolio Mediaset-Sky, i tanti abbonati in più, porteranno di riflesso più soldi nelle casse delle società ma quanto può continuare questo giochino?”
A Udine cinema allo stadio, a Torino sponda Juve e presto a Firenze leCheerleaders, più che il modello inglese un vero e proprio modello americano
“Senza dubbio, si guarda sicuramente a un modello che culturalmente non ci appartiene e niente ha a che vedere con il calcio”.

16 marzo 2011: otto anni senza te, otto anni con te

16 MARZO 2003/ 16 MARZO 2011: otto anni senza te, otto anni con te
daxresiste.org

dax_2011

Sono passati otto anni dalla notte nera di Milano: l’omicidio fascista
di Dax e i pestaggi di polizia e carabinieri all’ospedale San Paolo. Ne
sono passati dieci dall’omicidio di Stato di Carlo Giuliani e dalla
mattanza del G8 genovese. Si muore per i coltelli e le botte dei
fascisti e razzisti, si muore per la brutalità dello Stato in strada, in
caserma e in carcere. Istituzioni repressive, polizia, carabinieri e
guardie carcerarie uccidono, coperti da menzogne e depistaggi.
Continuiamo a ricordare Davide, insieme a Carlo e a tutti gli amici, i
compagni e i fratelli uccisi da razzisti, fascisti o dallo Stato, in
Italia come in Europa. read more