Due milioni al Cairo, centinaia di migliaia nelle altre città e poi ancora i villaggi e i piccoli centri rurali. Milioni e milioni di no al regime, no alla crisi. L’Egitto raggiunge il culmine della rivolta nella grande giornata di sciopero generale. L’avevano promesso che avrebbero raggiunto cifre incredibili e così è, visto che mentre scriviamo sembra che i numeri dei manifestanti siano destinati a salire ancora. L’immensa piazza elTahrir, la piazza della Liberazione, è ormai piena e sembra che il movimento voglia anticipare ad oggi il corteo verso Heliopolis, il mega-quartiere che ospita la residenza ufficiale di Moubarak, che era stato fissato per venerdì. read more
La notizia di questo mortifero bilancio, proveniente da attendibili fonti ufficiose, è stato fornito dal direttore di RID (Rivista italiana difesa) Andrea Nativi, esperto ed informatissimo analista di faccende militari. L’Espresso ne dà notizia questa settimana. Il ministro La Russa tace e tace il governo
14 luglio 2010 – Elettra Deiana
E’ in tutto e per tutto, anche per i nostri contingenti a Kabul e dintorni, il bilancio di una vera guerra, di quelle che chiamano “nuove”, dove i morti di parte occidentale sono relativamente pochi – ma pure ci sono – e quelli dell’altra parte sono tanti, tantissimi. E di questi ovviamente non si parla o se ne parla tra le righe, soprattutto se fanno parte dell’indifferenziato mucchio degli insurgents, mescolati sempre e sempre ad arte confusi, nelle cronache dal fronte, con i terroristi di Al Qaeda. Così pesano meno sulla coscienza di tutti, dai generali, ai ministri, all’opinione pubblica.
Oltre 1200 i talebani uccisi dagli italiani in Afghanistan, da quanto il nostro Paese si è reso responsabile della partecipazione diretta all’impresa bellica degli Stati Uniti, fin dall’inizio, ai tempi di Bush, con l’invio nel 2003 di un piccolo contingente a Khost, sul confine col Pakistan. Ma è cifra approssimativa per difetto e non c’è da avere dubbi in proposito.
I segreti di guerra resistono, sono a prova di bomba. Il grosso degli uccisi da mano italiana risalirebbe alla primavera del 2009, nella famigerata e sanguinosissima campagna detta appunto di primavera, nella zona di confine, per quello che ci riguarda, con la regione di Kandhar. Quanti i morti della campagna di quest’anno, diretta fino a ieri dal rimosso generale McChrystal e nella quale, sotto comando ormai da tempo americano, si sono avvicendati l’italianissima Brigata Sassari e gli altrettanto italiani Alpini della Taurinense? read more
“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”