Che cosa hanno in comune Mario Draghi, Mario Monti e Lucas Papademos? Il nuovo presidente della Banca Centrale Europea, il presidente designato del Consiglio italiano e il nuovo Primo Ministro greco appartengono a livelli diversi del “governo Sachs” europeo. La banca di affari americana ha tessuto in Europa una rete di influenza che si è sedimentata da molto tempo grazie a una stretta tessitura, sconosciuta al grande pubblico.read more
da Wikipedia: dal 2010 è inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller[5] e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg[6].
Dal 2005 è international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute[7][8], presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen. È advisor della Coca Cola Company[8].
*per chi non sapesse cosa sono Commissione Trilaterale e Gruppo Bilderberg, o per chi non sapesse chi è David Rockefeller, si informi e scoprirà che è il caso di avere paura.. è ovvio che questo tizio ha i numeri, l’hanno mandato qui per dissanguarci nel modo giusto.. è ora di sfatare la leggenda metropolitana che la politica e l’economia stiano ancora facendo gli interessi del popolo, e Mario Monti la sfaterà molto presto.. anzichè avere gente che sperpera letteralmente a destra e a sinistra, avremo Mario Monti, sostenitore della rigorosità dei conti pubblici, ovvero uno che ci farà pagare il debito pubblico in ogni modo possibile, uno che svenderà le istituzioni del nostro paese senza tante remore, dato che le svenderà ai propri capi della commissione trilaterale, del FMI, della Goldman.. sì, la situazione è peggiorata secondo me.. prima c’era un pagliaccio al governo, ora c’è un impassibile economista che ci farà pagare 1) tutte le negligenze della precedente classe politica 2) tutte le fraudolenze intrinseche del sistema monetarioread more
SCONTRI ROMA Chiusura indagini e richiesta di rinvio a giudizio per 26 persone coinvolte negli scontri avvenuti a Roma il 14 dicembre 2010 in occasione del voto di fiducia alle Camere. I reati vanno dalla resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio, al travisamento in occasioni di manifestazioni in luogo pubblico, a manifestazione non preavvisata. Tra gli indagati ci sono anche 8 persone provenienti da province diverse, tra cui anche la nostra città, Brescia. Poi Verona, Messina, Padova e Udine. I provvedimenti sono in corso di notifica da parte della Digos.read more
da http://bgreport.org/?p=4059
TAV E BREBEMI #0: La governance opaca dei territori
Con questo primo contributo prende avvio l’inchiesta sulla nuova
autostrada BreBeMi, in fase di realizzazione, e la tratta ferroviaria ad
alta velocità tra Treviglio e Brescia. Ogni domenica alle ore 20, per
due mesi, BgReport pubblicherà una nuova puntata dell’inchiesta, nel
tentativo di colmare il vuoto d’informazione che avvolge la
realizzazione delle due infrastrutture. Mentre si moltiplicano proclami
e dichiarazioni d’intenti di amministrazioni locali e regionali e le
voci entusiastiche dei mezzi d’informazione, gran poco si è detto circa
gli attori politici ed economici in gioco e gli interessi che si
affollano intorno ai due progetti. Non è forse il momento di affrontare
l’argomento?
La tratta ferroviaria al alta velocità tra Treviglio e Brescia è ormai
ai nastri di partenza. Già dalla scorsa primavera si susseguono gli
annunci a mezzo stampa dell’imminente apertura dei tre cantieri
logistici di Caravaggio, Calcio e Fara Olivana, anche se ad oggi nulla
sembra muoversi. E’ notizia delle ultime settimane l’avvio dell’iter
burocratico per l’apertura del cantiere di via Brignano a Caravaggio.
Sarà un cantiere di proporzioni importanti, circa 26.000 metri quadri,
degno di un’opera che definire impattante è un eufemismo. A maggior
ragione perché la nuova linea ferroviaria dovrebbe correre parallela
all’autostrada BreBeMi, anch’essa in fase di realizzazione.
Stiamo parlando di migliaia di metri quadrati di terreno agricolo
divorati dal cemento, espropriati o ancora da espropriare. Stiamo
parlando di un territorio dove la mobilità è divenuta da tempo
insostenibile e i livelli di inquinamento dell’aria sono tra i più alti
del pianeta. E’ il profondo nord, la Pianura Padana: chilometri e
chilometri di coltivazioni intensive e capannoni industriali. Ma è anche
un territorio che conta alcune centinaia di migliaia di abitanti e che
per tanto pone alcune legittime preoccupazioni circa la sostenibilità
delle trasformazioni urbanistiche e produttive che lo investiranno.
La questione non si limita infatti all’impatto del serpente di cemento
in sé e per sé. Il grosso interrogativo concerne invece gli effetti
secondari delle nuove infrastrutture: l’espansione del settore logistico
e le sue ricadute in termini di mobilità pesante e consumo di suolo, ma
anche per il temuto proliferare di nuovi capannoni lungo il tracciato
dell’autostrada e in prossimità dei comuni in posizione strategica. Vi è
poi una questione specifica relativa alla città di Treviglio. Entrambe
le opere garantiranno una nuova centralità al comune in questione,
riducendone in maniera decisiva la distanza da Milano e accrescendo così
appetibilità e appetiti immobiliari.
Quale sarà l’impatto territoriale dell’inevitabile processo d’ulteriore
espansione urbana? Come saranno governate queste trasformazioni? Non vi
è dubbio sull’opportunità di crescita economica che i due progetti
rappresentano, ma quali ricadute avrà questa opportunità sulle
condizioni di vita delle persone che abitano il territorio? Le
amministrazioni leghiste dei comuni interessati sbandierano gli effetti
positivi che le opere secondarie dovrebbero produrre sulla mobilità;
latita però un dibattito sul futuro del territorio, in grado di
restituire centralità al tema dell’abitare, a cui i processi economici e
le esigenze produttive dovrebbero sempre essere subordinati.
Il grande assente in questa partita è la popolazione, che, fino ad ora,
non sembra avere avuto alcuna voce in capitolo. Quanto è compatibile
questo modello di governo del territorio con le regole della democrazia?
Nel ricostruire la complicata mappatura degli attori pubblici e privati
coinvolti nella realizzazione di BreBeMi e alta velocità emerge
chiaramente lo spostamento dei luoghi decisionali. Come se le
istituzioni deputate all’assunzione di decisioni di interesse pubblico
avessero perso centralità, in favore di un modello di governance “opaca”
in cui il bene comune appare subordinato alle esigenze del mercato e
alla capacità d’iniziativa dei suoi attori privati.
Rimandando ad un prossimo futuro l’analisi delle implicazioni che
queste due grandi opere produrranno sul tessuto sociale ed economico del
territorio, l’inchiesta che prende avvio da questo primo contributo si
pone due iniziali obiettivi. Il primo obiettivo è quello di ricostruire
la mappatura degli interessi in gioco, con particolare attenzione alle
convergenze di interessi politici ed economici che si addensano attorno
ai progetti della BreBemi e dell’alta velocità. Il secondo, invece,
riguarda i meccanismi attraverso cui questo modello di governance
“opaca” si configura, ovvero che tipo di gestione della cosa pubblica (e
soprattutto del denaro pubblico) esso esprime.
Chi sono gli attori economici coinvolti nella realizzazione di TAV e
BreBeMi? Quali forze politiche sostengono le due opere? A chi conviene
la loro realizzazione? Fornire una risposta a queste domande significa
fare un’operazione di trasparenza, ovvero di democrazia. Ecco
l’obiettivo dell’inchiesta. La tratta ad alta velocità tra Treviglio e
Brescia è collocata sull’asse tra Lisbona e Kiev, lo stesso che dovrebbe
attraversare la Val di Susa. Le comunità della valle parlano oggi al
paese di una volontà insopprimibile di auto-determinazione; questa
inchiesta cammina lungo lo stesso percorso. E’ un invito a farsi carico
del proprio territorio e, in se, un atto costituente. Ne va del futuro
di tutti e tutte.read more
L’acquisto e l’assemblaggio di cacciabombardieri F-35 nello stabilimento che Lockheed Martin ed Alenia stanno facendo costruire all’interno dell’aeroporto militare di Cameri, a pochi chilometri da Novara, costituiscono l’ennesimo spreco di soldi pubblici.
La ditta vicentina Maltauro, che ha vinto l’appalto per la costruzione dei capannoni dall’inizio del 2011 ha cominciato i lavori.
Mentre si tagliano spese sociali, sanità, pensioni, scuola, ecc., si spendono venti miliardi di euro per produrre strumenti di morte e distruzione (131 sono i cacciabombardieri che saranno acquistati dall’Italia).read more
Siamo il 99%, quel 99% che sta riprendendosi le strade e le piazze di tutto il mondo: da New York a Roma, da Madrid ad Atene.
L’11.11.11 questo movimento globale sara’ ancora protagonista contro ogni ingiustizia, sfruttamento e devastazione prodotte da questo sistema economico giunto al fallimento: dalla distruzione dell’ambiente alla violenza sulle donne.
Lavoratori, precari, studenti, migranti e nativi nelle strade di tutto il pianeta per un assalto alla conquista del proprio futuro, dei propri diritti, delle proprie vite.
Riprendiamoci le strade e le piazze contro la casta, le banche ed il LORO debito!read more
Radio onda d’urto, CTV, l’Associazione Diritti per tutti, il sito senegalese di informazione xelmi.org hanno deciso, con il consenso dei familiari, di pubblicare integralmente il video contenente le immagini dell’agonia e degli ultimi minuti di vita di Saidou Gadiaga, detto El Hadji.
Questa scelta, consapevoli della drammaticità e della sofferenza che questa visione provoca, è stata fatta auspicando che, come accaduto nei casi di Federico Aldrovrandi e Stefano Cucchi, questo doloroso passaggio possa contribuire a ricostruire la verità sulla morte del nostro fratello senegalese e ad ottenere giustizia.read more
Che la minestra Sacconi non fosse una cima, lo si sapeva già. Ex socialista (si capisce ex post che socialista fosse!), poi forzista servo, quindi schiavo a pieno regime, per distogliere l’attenzione dal suo operato di minestra fallita e senza sale, ha messo le mani avanti e ha invitato qualche residuale terrorista a venire in soccorso del governo. Così, se qualcuno lo prende in parola, lui potrà dire: avete visto, io l’avevo detto. Io sono un profeta. Invece di criticare il governo che uccideva l’Italia bisognava prevenire il terrore. Poveretto! Mi dicono che si sia convertito e che dialoghi con qualche cardinale all’uopo; ma se invece di convertirsi si ritirasse a vita privata a coltivare cavoli, non invidierei né i cavoli, né la povera moglie, se ne ha una. Con uno così, non può che essere aspirante al suicidio. La signora deve stare attenta perché con un terrorista per casa non si sa mai. Sacconi, come qualsiasi ignorante in fatto di economia, quando parla pontifica e vuole dare l’impressione di avere studiato a Oxford. Noi però sappiamo che ha fatto l’asilo con Craxi e poi dalle elementari fino diploma di saccente ha frequentato la rinomata scuola privata di Arcore. Rien ne va plus!read more
Memori delle passate esperienze a fianco dei terremotati abruzzesi nel 2009 e degli alluvionati del Veneto nel 2010, le Brigate di soliderietà attiva decidono di intervenire in soccorso della popolazione ligure colpita dalla grave calamità naturale di questi giorni. Occorrono volontari disposti a restare qualche giorno per aiutare, divisi magari in più turni. In attesa di maggiori e più dettagliate informazioni su come raggiungere i paesi isolati e su come intervenire, chiediamo a chiunque abbia la voglia e la possibilità di aiutarci di dare la propria disponibilità.read more
“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”