“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici,
ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino
sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori
con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti,
siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”
(una frase di Tomas Borge che abbiamo riportato sui muri del Centro Sociale 28 maggio)
Il Centro Sociale “28 maggio” di Rovato (BS), presidio Antifascista, Antirazzista e Comunista della Franciacorta, guarda positivamente e con grande interesse al percorso iniziato sabato 18 novembre 2017, a Roma, al Teatro Italia, organizzato dall’ Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo di Napoli.
In questa assemblea, dove si sono ritrovate moltissime realtà sociali e politiche che agiscono sul territorio, si è deciso di unirsi per dare vita ad “una lista popolare che riesca a intercettare il bisogno di riscossa che cova nel nostro paese”.
Il nostro impegno come militanti Comunisti è sempre stato dettato dallo stato di necessità di chi non ha né voce né potere, e ci sentiamo vicini a questa nuova esperienza che mette insieme nella stessa casa donne e uomini integri, coscienti e liberi da interessi personali che lottano per cambiare lo stato di cose presente e pensano che sia arrivato il momento, visto che nessuno ci rappresenta, di rappresentarci.
Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo eliminare la sensazione di sconfitta e di rassegnazione che ha generato la stagione del “meno peggio” o dell’illusione di avere “governi amici”. Dobbiamo avere una visione lucida di ciò che oggi si intende per “sinistra”: una sinistra sconfitta sul terreno sociale che ha pensato di salvarsi istituzionalizzandosi, separando se stessa dalla classe che avrebbe dovuto rappresentare, proponendosi come forza di governo per rendersi complice dei padroni. Questa mutazione genetica, introiettando la sconfitta dell’idea di alternativa a questo sistema, l’ha resa complice della ristrutturazione neoliberalista. Tant’è vero che i governi di centrosinistra sono quelli che maggiormente hanno distrutto lo stato sociale e instaurato lo stato di polizia. Oggi se la “sinistra” vuole rinascere lo deve fare su un terreno radicale, non più di compromesso sociale.
Per queste ragioni il nostro obiettivo politico deve essere prima di tutto un’opposizione senza sconti, e in secondo luogo, ma non meno importante, la ripresa della conflittualità sociale per il cambiamento radicale di un sistema autoritario basato sulle disuguaglianze sociali.
Oggi noi dobbiamo riappropriarci della cultura del conflitto affossata dalla cultura della mediazione e del “meno peggio”: le piazze sono le istanze dei bisogni dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, di tutti gli sfruttati. Le piazze sono il nostro unico “governo”!
Se rimettiamo finalmente in campo l’idea dell’alternativa, dobbiamo rimettere in circolazione anche l’idea che questa non è più possibile senza una rottura con la situazione esistente, con l’Unione Europea e i suoi trattati, da quello di Maastricht a quello di Lisbona, con la Nato e con l’Euro. Il presupposto inevitabile di un cambiamento politico, democratico e sociale così sostanziale deve riportare al centro come riferimento coagulante la nostra Costituzione.
Dobbiamo essere Antagonisti per non essere Complici.
Un saluto a pugno chiuso fraterno, solidale e complice dalle Compagne e dai Compagni del Centro Sociale. 28 maggio