Un istituto privato di prestito al potere sull’Euro-zona. Un modello governativo da Anciènt Régime.
VALUTAZIONE SINTETICA DEL TRATTATO MES
Il 2 febbraio è stato firmato in Consiglio Europeo, dai Capi di governo, il MES, Trattato che
istituisce un organismo di Euro-zona, per la gestione dei fondi comuni. Presto il nostro Parlamento
sarà chiamato ad “acconsentire”.
Il nostro giudizio sul MES è il seguente: esso mette a capo della zona Euro un istituto finanziario privato, è anticostituzionale, con funzione di usura e si pone al disopra della legge. E’ il trattato che sottomette le istituzioni di Euro-zona al potere privato di pochi.
Va letto insieme al suo gemello Fiscal Compact che stabilisce le istituzioni attraverso cui
materialmente sottrarre le risorse economiche ai cittadini. La validità decorre dal 2013.read more
L’Assemblea nazionale dei delegati Fiom svoltasi in questo fine settimana a Rimini, secondo Agustin Breda, dirigente nazionale della corrente di Lavoro e Società ha avviato ”un cammino di pacificazione nei rapporti non sempre facili tra la categoria dei metalmeccanici della Cgil e la stessa confederazione”.
Il documento presentato in assemblea dalla segreteria di Landini ha incassato un amplissimo consenso – con l’opposizione del solo documento presentato da Sergio Bellavita della ‘Rete 28 aprile’ che ha ottenuto 37 voti – grazie anche ”alla convergenza delle diverse correnti prima critiche verso la direzione Cgil della Camusso. L’obiettivo, spiega ancora Breda, e’ quello di arrivare al prossimo Congresso della Cgil ”senza le contrapposizioni degli ultimi quattro anni”. Le contraddizioni tra Fiom e Cgil si erano manifestate al congresso del maggio 2010, quando Cgil e Fiom si schierarono su due mozioni distinte. Nuovi contrasti – anche se in tono decisamente minore – c’erano stati sull’accordo del 20 giugno 2011, poi oggetto di riavvicinamenti successivi fra Maurizio Landini e Susanna Camusso, gia’ nell’autunno di quell’anno. Fino ad arrivare all’intesa del 31 maggio di quest’anno – duramente criticata invece dai sindacati di base – che lo stesso Landini è arrivato a definire ”utile”. Ed è proprio su questo che nel documento approvato si legge un passaggio decisamente irricevibile, quando si scrive che “L’Assemblea ritiene ineludibile e non più rinviabile l’applicazione dell’Accordo interconfederale del 31 maggio 2013, pertanto chiede alla Cgil di garantirne l’esigibilità”.read more
La partecipazione di Susanna Camusso all’assemblea nazionale dei delegati fiom, dopo 4 anni assenza sistematica, suggella il definitivo riallineamento di Landini alla confederazione e celebra il patto congressuale tra Fiom e Cgil. Dopo mesi di progressiva limatura delle differenze, dopo l’abbandono e l’abiura della scorsa battaglia congressuale sul documento alternativo e l’adesione totale all’accordo del 28 giugno 2011 sulle deroghe al contratto nazionale e al liberticida accordo del 31 maggio 13 che accoglie integralmente il modello Marchionne sulla rappresentanza, la relazione introduttiva di Landini sancisce la mesta conclusione della lunga stagione dell’antagonismo Fiom avviata da Sabattini nel 2001 con la resistenza all’accordo separato di Fim e Uilm sul biennio economico del ccnl federmeccanica e il primo sciopero generale della sola Fiom dopo 35 anni di unita’ sindacale. Se un sindacato fonda la sua ragion d’essere nelle pratiche contrattuali e nelle grandi scelte di fondo, si puo’ dire che non vi e’ più alcuna differenza tra Landini e Susanna Camusso visto il comune abbraccio dell’accordo del 28 giugno e del 31 maggio 2013. Ironia della storia, landini segna il rientro proprio con la proposta di uno sciopero unitario a Fim e Uilm sulla crisi. Susanna Camusso ha più volte sottolineato la convergenza con Landini e attaccato l’intervento di Bellavita proprio a dimostrazione che non esiste più alcuna alterità tra Fiom e Cgil. L’abbraccio dei due gruppi dirigenti e’ molto più di un disgelo. C’e’ uno smottamento profondo dell’apparato Fiom verso l’adeguamento alle pratiche comuni a tutte le altre categorie di Cgil Cisl e Uil.
La sostanza e’ che questa tre giorni di assemblea nazionale e’ servita solo all’abbraccio con la Cgil in funzione congressuale ed a significare, con la proposta di uno sciopero unitario a carattere esclusivamente politicista. Nessuna discussione rigorosa e’ più possibile in Fiom tutto e’ travolto dalla retorica, sempre più vuota e fumosa, a copertura di una pratica concreta quotidiana che fa tutt’altro. La conclusione dell’assemblea ha fotografato esattamente il quadro descritto. Il risultato finale del voto sui documenti ha evidenziato quello che tutti sapevamo sin dall’inizio. La platea era completamente predeterminata sia attraverso l’esclusione di tanti compagni e compagne della rete in aperta violazione del principio del pluralismo convenuto dentro la mozione 2 rinaldini cremaschi allo scorso congresso, sia lasciando a casa i delegati meno controllabili della maggioranza, ma sopratutto riempendo le fila della sala, all’ultimo minuto, di stuoli di funzionari giunti a rimini per rimpinguare i numeri della maggioranza landini camusso.
Una tre giorni che ha ulteriormente disarmato i metalmeccanici
A questi link: il documento conclusivo presentato da Sergio Bellavita (37 voti)
in contrapposizione a quello presentato dalla segreteria (489 voti). Due
delegati si sono astenuti.
Solidarietà al movimento NO TAV
proposta di ordine del giorno presentato da Sergio Bellavita all’Assemblea
nazionale Fiom (Rimini 26-28 settembre)
L’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom è senza riserve al
fianco del movimento che nella Val di Susa si oppone ad un’opera assurda,
inutile e devastante per l’ambiente e la salute delle popolazioni come la
Tav. Condanna la pesante repressione che si è scatenata contro gli attivisti e
le attiviste del movimento ed esprime solidarietà e vicinanza a Alberto Perino
per la perquisizione subita nei giorni scorsi.
L’ordine del giorno è stato respinto su indicazione della presidenza
dell’assemblea
http://www.contropiano.org/documenti/item/19380-la-cgil-e-pienamente-responsabile-del-disastro-abbattutosi-sui-lavoratoriread more
E così, mentre tutti guardano da quella parte, da quell’altra accade il nostro destino, ma non c’è nessuno a osservare. Accade per esempio il Trattato di Lisbona, il quale, come tutte le cose che ridisegnano la Storia, che decidono della nostra esistenza, che consegnano a poteri immensi immense fette del nostro futuro, non è al centro di nulla, passa nel silenzio, non trova prime pagine o clamori di alcun tipo, nel Sistema come nell’Antisistema.
Pensate: stiamo tutti per diventare cittadini di un enorme Paese che non è l’Italia, governati da gente non direttamente eletta da noi, sotto leggi pensate da misteriosi burocrati a noi sconosciuti, secondo principi sociali, politici ed economici che non abbiamo scelto, e veniamo privati nella sostanza di tutto ciò che conoscevamo come patria, parlamento, nazionalità, autodeterminazione, e molto altro ancora. E’ il Trattato di Lisbona, vi sta accadendo sotto al naso, qualcuno vi ha detto nulla? Ribadisco: fra poco Montecitorio potrebbe essere un palazzo dove qualche centinaio di burocrati dimenticati si aggirano fingendo di contare ancora qualcosina; fra poco la Costituzione italiana potrebbe essere un poemetto che viene ricordato agli alunni delle scuole come un pezzo di una vecchia storia; fra poco una maggioranza politica che non sa neppure cosa significa la parola calzino potrebbe trovarsi a decidere come noi italiani ci curiamo, se avremo le pensioni, cosa insegneremo a scuola, come invecchieremo, o se dobbiamo entrare in guerra, e così per tutto il resto della nostra vita. Altro che Cavaliere, altro che Brunetta o Emilio Fede.read more
Francesco Pirini è uno dei superstiti della strage di Marzabotto. Questo video racconta la sua vita e la sua memoria attraverso i luoghi che in questo modo hanno la possibilità di rivivere, dalle case che l’hanno ospitato, alla chiesa nella quale migliaia di persone hanno perso la vita. L’ importanza della testimonianza e dei luoghi della memoria è grandissima, i testimoni delle stragi cominciano a lasciarci ed è essenziale, e nostro dovere, recuperare la loro memoria affinchè essa non vada persa e quegli stessi luoghi tra molti anni non muoiano insieme alle persone ma continuino ad essere testimonianza viva di quello che successe.Grazie alla collaborazione con Arcoiris TV è stato possibile realizzare questo filmato ricco di ricordi, di vita passata e di memoria. read more
“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”