via quibrescia
(p.f.) Chiedono l’annullamento del decreto di perquisizione e la restituzione di computer e cellulari sequestrati, le persone, tra cui molti minorenni del Kollettivo Studenti in Lotta, che sono state perquisite lo scorso 4 gennaio dalla questura.
“I soggetti in questione sono tra i fomentatori dei disordini che si stanno verificando a Brescia, anche con riferimento alla nota vicenda dello sfratto del Magazzino 47, e sono da ritenere socialmente pericolosi e quindi vi è fondato motivo di ritenere che possano occultare armi da utilizzare nelle manifestazioni che si prevedono anche in merito alla contestazione alla manovra economica”, è quanto si legge nel decreto di perquisizione, che autorizza tra l’altro “la forzatura di porte, finestre, cassetti, casseforti e di ogni altra barriera”.
Secondo i diretti interessati, tuttavia, il provvedimento è da leggere esclusivamente in chiave politica. “Grazie all’intesa con Prefettura e amministrazione”, ha spiegato Sauro Di Giovambattista, di Sinistra Critica, uno dei perquisiti, “ad ogni manifestazione seguono ormai centinaia di denunce, anche relative a cortei che si sono svolti serenamente, come quello dell’8 ottobre all’Ubi Banca”.