CONVEGNO CONTRO LA GUERRA

Sabato 14 e domenica 15 ottobre
BASTA GUERRE COMUNQUE LE SI CHIAMINO
Convegno contro la guerra al Centro Sociale 28 maggio di Rovato via Europa 48( BS )

BASTA GUERRE – BASTA MASSACRI

I “rappresentanti dei governi di tutto il mondo che organizzano conferenze di pace e parlano della «Lega delle Nazioni» e di «Pace internazionale», contemporaneamente si preparano al riarmo mondiale in vista di un nuovo massacro.”
Queste parole, del pacifista anarchico ed antimilitarista Ernst Friedrich, scritte nel 1924 di quasi un secolo fa, furono profetiche per quanto iniziò a realizzarsi poco più di 10 anni dopo, ma sono ancora oggi drammaticamente attuali: i massacri infatti continuano e l’indifferenza, il fatalismo e la rassegnazione regnano sovrani.
Su questo punto la narrazione strategica, vera e propria disciplina accademica e arma effettiva dell’arte della guerra, svolge un ruolo fondamentale e continua ad essere efficace nell’anestetizzare la coscienza collettiva. A questo scopo concorre non solo l’esercito dei mercenari della stampa e di altri media ma, ben al di sopra di essi, con maggiore e criminale colpevolezza, altri attori decidono quali verità nascondere o deformare, e quali falsità diffondere. Sono grande parte degli intellettuali, delle gerarchie religiose, e della sinistra politica, almeno quella che è o è stata in parlamento, oltre ad alcune associazioni che si autodefiniscono pacifiste ma che talvolta sostengono interventi militari.
L’ex segretario generale dell’ONU Boutros Ghali (poco amato dagli Stati Uniti) ebbe a dire, a metà degli anni ‘90, che mentre per secoli le decisioni politiche fondamentali erano legalmente prese da élite, con l’esclusione della grande maggioranza della popolazione, ora a decidere è l’opinione pubblica, ovvero è l’opinione pubblica a dare legittimità all’autorità. Da qui l’importanza della narrazione strategica affidata agli intellettuali ed alle altre istituzioni. Da qui le delinquenziali responsabilità che costoro si sono assunti e continuano ad assumersi.
Fino ad un secolo fa gli intellettuali, che già tradivano la propria missione originaria di ricercatori e difensori della verità sostenendo tesi adatte a compiacere i potenti, si rivolgevano solo alle classi dirigenti; ora invece le menzogne costruite ad arte con l’aiuto di gruppi multidisciplinari di “esperti” sono somministrate direttamente alla intera popolazione per convincerla ad assumere posizioni diametralmente opposte ai suoi interessi; e spesso queste mistificazioni hanno successo. Una vera e propria trappola democratica. Analoga involuzione rispetto ai fini originari hanno avuto altri soggetti: politici, religiosi e sociali , istituzionali e non.
Questa è la situazione, e in questa situazione ci è dato il compito di diradare le nebbie della falsa coscienza inculcata da infidi amici e da infidi e cattivi maestri.
È un compito molto oneroso e di lungo percorso in cui il primo passo è quello di iniziare una contro-narrazione di quanto sta avvenendo da un quarto di secolo. Per fortuna vi sono ancora alcuni intellettuali, politici di sinistra, religiosi e pacifisti non corrotti e non cinici, disponibili a quest’ impresa. È a costoro che ci siamo rivolti per un contributo in questo primo incontro pubblico, che si concluderà in un’assemblea per costruire una manifestazione a Ghedi contro le guerre in corso, e quelle in programma, e contro la costruzione e la detenzione di tutte le armi a partire da quelle, nucleari ma non solo, destinate a generare orribili olocausti. I quali saranno elogiati dai cortigiani e dai tifosi dei massacri filantropici, alla maniera di come si espresse l’Unità all’indomani dell’olocausto giapponese, il 10 agosto 1945, quando titolò che le due bombe atomiche erano state sganciate “Al servizio della civiltà”. read more

dibattito alla festa del PCI

Il Centro Sociale 28 maggio è stato invitato al dibattito pubblico alla festa provinciale del PCI  sul centenario della rivoluzione d’ottobre

100 ANNI DALLA RIVOLUZIONE!
EREDITA’ ED ATTUALITA’ DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE

Dibattito pubblico:

Lamberto Lombardi – Segretario PCI Brescia
Paolo Pagani – Coordinatore Art.1 AdP Brescia
Marco Fenaroli – assessore alle politiche per la casa  di Brescia
Fiorenzo Bertocchi – Segretario PRC Brescia
Luca Trentin – Segretario SI Brescia
Beppe Corioni – Centro Sociale 28maggio
Giorgio Cremaschi – Eurostop    
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SOTTOSCRIZIONE A PREMI festa cologne

  • 3204 primo premio
  • 2395 secondo premio
  • 2565 terzo premio
  • 1176 quarto premio
  • 3698 quinto premio
  • 1904 sesto premio
  • 1556 settimo premio
  • 3898 ottavo premio
  • 0265 nono premio
  • 2340 decimo premio
  • 0136 undicesimo premio
  • 3194 dodicesimo premio
  • 0110 tredicesimo premio

PER INFO SCRIVERE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO cris318@tiscali.it

Ci ha lasciati il Compagno Attilio Zinelli

Oggi, lunedì 5 giugno 2017, abbiamo perso un caro amico, un grande Compagno Comunista: ATTILIO ZINELLI.
La perdita non è solamente di tutti noi compagne e compagni del Centro Sociale 28 maggio, la perdita è dell’intero movimento di lotta bresciano.
Attilio Zinelli non era solo un militante, era anche un intellettuale Comunista, orgoglioso e fiero della sua appartenenza, rigoroso, onesto, modesto, schivo, disinteressato alla personalizzazione.
Attilio Zinelli è il presidente dell’Associazione “28 maggio 1974 ore 10.12” che ha dato vita al Centro Sociale 28 maggio e membro della segreteria del Partito della Rifondazione Comunista di Brescia.
Figura di riferimento inestimabile e insostituibile, ci ha accompagnato in tutti questi anni mettendo a disposizione di tutti le sue preziose competenze con una generosità intellettuale riconosciuta.
Mai si è fatto vanto delle sue capacità e mai ha rivendicato come proprie tutte le iniziative messe in campo nel suo lungo percorso politico.
La sua devozione al lavoro di base lo ha reso insostituibile, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo bene, tant’è che qualsiasi problema politico si presentasse eravamo sicuri di avere da lui una lettura originale e concreta, ed ora ci lascia un vuoto incolmabile.
Il suo ultimo impegno da Antifascista era quello di preparare, insieme ad altri compagni, un esposto da presentare in Procura e al Prefetto contro la presenza alle elezioni amministrative nel comune di Mura della lista “Movimento Fascismo e Libertà”.
Mai avremmo voluto essere qui a scrivere queste parole, il nostro dolore è grande e ancor più grande perché pensiamo all’amarezza che ha accompagnato quest’ultimo periodo della sua esistenza e della sua militanza che per lui erano una sola cosa, in un intreccio di vita e politica tipicamente novecentesco.
Tra le lacrime ti salutiamo a pugno chiuso caro amico e Compagno.
Si dice in questi casi: “Non ti dimenticheremo mai Compagno Attilio!”.
Noi questo impegno lo consideriamo sacro.
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GRAMSCI -una nuova biografia

VENERDI’ 26 MAGGIO ore 20.30 al C.S. 28 maggio

presentazione del libro GRAMSCI -una nuova biografia-

sarà presente l’autore ANGELO D’ORSI

professore ordinario di storia del pensiero politico all’università di Torino

LE COMPAGNE E I COMPAGNI DI SINISTRA ANTICAPITALISTA DI BRESCIA A FIANCO DEL “CS 28 MAGGIO”.

(il 13 aprile 2017, la solita mano fascista ha oltraggiato il murale esterno del “ Centro Sociale 28 maggio” di Rovato con croci celtiche e svastiche).
FASCISTI CAROGNE TORNATE NELLE FOGNE
Ci fu quel tempo quando fummo convinti che la forza delle ragioni, di palese evidenza, potesse, di per sé, mutare le coscienze deviate e le menti ottenebrate.
Ci fu quel tempo in cui le nostre speranze illuministe si scontrarono con la pervicace realtà delle ideologie (totalitarie, patriarcali, violente e razziste) e dei loro portatori insani; impermeabili a qualsiasi dimostrazione dI insopportabile inadeguatezza.
Ci fu quel tempo di azioni urgenti per arricchire le idee di concrete solidità. Restammo, comunque, sorpresi che esseri umani dotati di un normale apparato cognitivo potessero essere impregnati di pensieri e pratiche fuoriuscite dal ventre grottesco delle sterili filosofie nazifasciste del Novecento occidentale. Fino al punto, di uccidere e morire, ancora, per esse!
Pur nella sorpresa, preferimmo vederli impossibilitati e incapaci di nuocere nuovamente.
Le stesse ragioni resistenti ci spinsero, malgrado tutta la bontà praticata e raccontata, a affrontare i neofascisti, anche, sul terreno dello scontro fisico. Così com’era capitato alla generazione dei padri; quella della Resistenza.
Sempre con la speranza che fossero gli ultimi sussulti di una bestia morente.
Ma come aveva predetto il poeta, la bestia, pur nella sua morte, è in grado di partorire nuove generazioni di “teste di cazzo”.
Non capiscono, rifiutano le evidenze, ripetono ordinati gli stessi slogan. Le medesime cianfrusaglie ideologiche dei padri (loro).
In qualche misura, sono consoni con le nuove politiche liberticide. Gli sbirri li comprendono e, pertanto, li tollerano. In fondo, i picchiatori nazifascisti sono l’estrema ratio, per quando diventa improrogabile colpire, senza fronzoli, chi si oppone senza tregue ai manovratori designati. Così fu e sarà, quando verrà ritenuto utile.
Sono conosciuti e tenuti d’acconto. Sgridati se esagerano, magari; ma lasciati liberi di provocare, di insozzare coi loro scritti, di aggredire.
In particolare, a Rovato e dintorni, s’aggirano da anni a proclamarsi come gli eredi di quei bravi ragazzi salodiani; cui, addirittura, un sindaco camerata dedicò una via.
Più volte hanno colpito il CS 28MAGGIO e l’altra sera l’hanno fatto ancora.
Svastiche e croci celtiche hanno insozzato, minacciose, il centro sociale.
Sono davvero insopportabili. Dovremmo deciderci a spazzarli via; a snidarli dai loro covi merdosi.
Dovremmo farlo direttamente, perché non abbiamo alcuna fiducia in questo Stato che li ha sempre utilizzati per i suoi fini e, al contrario, continua a punire chi compie “reati di umanità e di solidarietà”.
Qui, dalle nostre parti, dove la ferocia capitalista si incrocia, da sempre, con quella fascista e razzista (28 maggio 1974), è sempre il tempo della Resistenza e delle scelte partigiane.
Oggi più che mai, abbiamo bisogno di azioni buone e solidali a fianco degli ultimi, dei dannati, dei poveri e degli sfruttati. Un agire che prefigura, in sé, un altro modo di vivere e contesta, nel profondo, i meccanismi autoritari e violenti, determinanti l’attuale.
Abbiamo bisogno di questa compassione dentro la critica strutturale al Capitale e allo Stato. Di un agire diretto e diffuso e buono.
E di vigorosi combattenti di strada, naturalmente! read more

Solidarietà al Centro sociale 28 Maggio di Rovato

Il Coordinamento antifascista e antirazzista della Valtrompia esprime la propria solidarietà al Centro sociale 28 Maggio di Rovato colpito per l’ennesima volta da mano nazifascista mediante l’imbrattamento con svastiche e croci celtiche tracciate sopra il nome identificativo dipinto a colori sul muro esterno alla struttura.
Il fatto è avvenuto la notte fra il 13 e il 14 aprile, alla vigilia dell’incontro previsto con Giorgio Cremaschi, Nicoletta Dosio e Sergio Pezzucchi sul tema “Europa: dallo stato sociale allo stato di polizia”. La provocazione messa in atto è l’ultima di una serie di azioni che testimoniano la presenza sul territorio di formazioni nazifasciste che vogliono agire e riorganizzarsi in senso antidemocratico e marcatamente anticomunista, cioè contro chi è in prima fila sul fronte antifascista e antirazzista, contro chi promuove iniziative di formazione politica, culturale e di sensibilizzazione sociale.
Il Centro 28 maggio evidentemente è un punto di riferimento che potenzia le istanze innovative provenienti da più parti e che nel contempo cerca di contrastare politiche amministrative razziste e autoritarie che non sembrano opporsi adeguatamente ai tentativi di condizionamento delle nuove destre, venendo meno al lascito resistenziale e ai principi costituzionali.
Il Coordinamento della Valtrompia si affianca pertanto rafforzativamente all’operato dei compagni del Centro sociale 28 maggio, in un progetto di nuova resistenza e di reinvenzione della democrazia.
Coordinamento antifascista e antirazzista della Valtrompia
15 aprile 2017
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“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”