COMUNICATO DI SOLIDARIETA’ per le vittime del fascio-leghismo di Macerata

Comunicato di solidarietà per le vittime del fascio-leghismo di Macerata
Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto per paura del senso comune. (Alessandro Manzoni)
Innanzitutto il nostro pensiero solidale è per le sei vittime di questo vile attentato di matrice fascio-leghista, avvenuto a Macerata il 3 febbraio 2018 ad opera di Luca Traini, candidato alle elezioni comunali di Corridonia, in lista con la Lega Nord, che ha terrorizzato le vie del centro esplodendo colpi da un’auto in corsa contro persone di origine africana.
A Jennifer Odion, Nigeria, 25 anni; Mahamadou Toure, Mali, 28 anni; Wilson Kofi, Ghana, 20 anni; Festus Omagbon, Nigeria, 32 anni; Gideon Azeke, Nigeria, 25 anni; Omar Fadera, Gambia, 23 anni vanno i nostri pensieri più cari e il nostro sdegno totale per ciò che stanno patendo dal punto di vista fisico e morale.
Speriamo che le autorità di questo paese dalle passioni tristi, mostrino fattivamente la solidarietà degli italiani, con un risarcimento di tipo morale ed economico, per lenire in qualche modo, se mai ciò fosse possibile, l’orrore che hanno vissuto e vivranno dopo questa tentata strage.
Le narrazioni tossiche dei media che stanno ignorando le vittime e il comunicato di Forza Nuova, partito neofascista che solidarizza con l’assassino ed è pronto a pagargli le spese legali, non depongono a favore di una presa di coscienza collettiva di quanto grave sia il senso di irresponsabilità di chi dovrebbe garantire un minimo di coesione sociale. La questione morale in Italia è una ferita aperta che sanguina!
L’attentato di Macerata è la dimostrazione che quando un pensiero diventa pensabile ci vuole poco perché diventi anche praticabile, e i media unitamente ad una classe politica immorale questi pensieri li hanno sdoganati e dunque ne sono responsabili!
La tentata strage di Macerata è frutto del razzismo istituzionale e mediatico che attraverso la dittatura dell’ignoranza di berlusconiana memoria ha ucciso l’intelligenza e la cultura del nostro paese. L’Italia nel secondo dopoguerra, sulla spinta della Resistenza al nazifascismo, è stata un laboratorio di idee e creatività, ma il potere economico attraverso le macchine del linguaggio, ha distrutto le condizioni cognitive, psichiche, etiche e immaginative della nostra popolazione. Per rendere sopportabile questo sistema ansiogeno e senza futuro in cui lo spazio sociale è privatizzato, l’illegalità diffusa ovunque, il lavoro sottopagato, precario e in nero, si fa leva sull’aggressività nazionalista, il razzismo e il fanatismo dell’appartenenza.
Tutto questo è già stato scritto dopo l’uccisione a Fermo di Emmanuel Chidi Namdi, nigeriano, nel luglio 2016 da parte di Amedeo Mancini, ultrà della Fermana, legato ai giri dell’estrema destra, e dopo la Strage di Firenze del dicembre 2011 durante la quale due senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, furono uccisi da Gianluca Casseri, un estremista di destra sostenitore e attivista del gruppo politico neofascista CasaPound, suicidatosi mentre le forze dell’ordine gli davano la caccia.
Nello stesso giorno della tentata strage di Macerata girava su facebook uno squallido video in cui un ex calciatore Stefano Tacconi si esprime in modo sommamente volgare contro gli immigrati invitandoli a prendere “il cammello e tornare a casa!” e rivendicando di essere fascista ma, attenzione, non razzista! Queste esternazioni filmate durante una chiacchierata in auto del Tacconi con altri personaggi del mondo del calcio, sono l’espressione del “senso ormai comune” razzista che senza vergogna si esprime a tutti i livelli nella nostra società, infettando anche la sinistra istituzionale e il mondo cattolico più tradizionalista che danno forma al fenomeno del “razzismo democratico” ormai moneta corrente; ma noi antifascisti, antirazzisti e comunisti, memori della citazione di Alessandro Manzoni, lottiamo perché il “buon senso” chiamato in causa, non se ne stia più nascosto ma decida di urlare forte e chiaro che non c’è posto nella nostra vita e nella nostra società per questa “gentaglia”!
Ma da dove nasce questo senso comune razzista? Nasce dal dilagare di una sottocultura piccolo borghese di matrice fascio-leghista che trova nei poteri forti e, soprattutto nei media una connivenza criminale. Quando Forza Nuova termina il suo scellerato comunicato prendendo a testimone “un’Italia che vuole reagire e non morire d’immigrazione.” copre con un sudicio velo la realtà, quella cioè di un fascio-leghismo come espressione del modo di produzione fatto di fabbrichette, lavoratori dell’edilizia di esportazione, padroncini strangolati dai padroni e dalle banche, sfruttamento intensivo della manodopera immigrata in tutti i settori economici, rendite da immobili fatiscenti, desiderio di potenza e illegalità diffusa. È perché ci sono gli immigrati che l’Italia sopravvive alla morsa della concorrenza economica mondiale! Ma devono star zitti, piegare la testa alle minacce e allo sfruttamento, senza diritti non solo economici e sociali, ma anche umani!
I mandanti morali di questa tentata strage di Macerata sono i servi dell’Unione Europea, quelli che applicano al nostro paese una politica economica punitiva che colpisce chi non riempie le condizioni stabilite, che ignora lo sviluppo di una politica produttiva dell’Europa preferendole quella distruttiva di politiche economiche concorrenziali in cui le questioni sociali ignorate sono considerate il prezzo da pagare per la santificazione dell’Euro.
I mandanti reali del “razzismo di strada” invece sono le leggi Minniti-Orlando, Bossi-Fini, Turco-Napolitano (chissà perché le porcate le firmano sempre in coppia), sono loro che fanno del razzismo lo strumento per la sopravvivenza di un paese in crisi economica profonda, senza i “nostri” schiavi noi saremmo ancor più schiavi di questo sistema economico ultraliberalista, per queste ragioni non basta lo sdegno, che ci ha spinto a scrivere questo comunicato, ma ci vuole la lotta antifascista e antirazzista che resta la cifra del nostro agire quotidiano sul territorio.
le Compagne e i Compagni del Centro Sociale 28maggio