Annullate dal tribunale del riesame le perquisizioni e i sequestri effettuati nei confronti di cinque attivisti e attiviste lo scorso 4 gennaio a Brescia. Quel giorno la digos si presentò in casa dei 5, attivi nelle lotte sul territorio e militanti di diverse organizzazioni locali, su ordine della procura. Nel provvedimento di faceva riferimento ad una azione tesa alla ricerca di prove a suffragio di un teorema che li vede accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggrave e tentata occupazione di edificio pubblico.
I fatti si riferiscono al tentativo di alcuni studenti del kollettivo studenti in lotta di entrare a palazzo Loggia lo scorso 12 dicembre, dopo essersi staccato dal corteo indetto dalla Cgil in occasione dello sciopero generale. Sotto il porticato ci fu una collutazione con alcuni vigili e agenti della digos: uno degli agenti riporto’ delle lesioni e da qui la conseguente apertura del procedimento penale. Il tribunale ha depositato oggi l’ordinanza nella quale dichiara però i provvedimenti di perquisizione e sequestro annullati per la mancata pertinenza tra l’azione di polizia e i fatti per la quale era stata disposta, come ci spiega l’avvocato Sergio Pezzucchi, legale difensore dei 5.
Abbiamo chiesto un commento anche a Flavio, uno dei 5 compagni perquisiti. Ascolta