Sulla scorta del bell’articolo di Alain Touraine (sebbene pieno di cliché para-democratici) pubblicato su Repubblica qualche giorno fa, vogliamo provare a dire due parole anche noi su questa ondata indignata che ha attraversato alcuni paesi europei e nordafricani. Provare a sistematizzare un discorso che abbiamo molte volte accennato nel corso di questi mesi, nel susseguirsi delle varie vicende politiche e delle numerose proteste che si sono alternate nelle capitali di mezza Europa, ma mai affrontato nel suo complesso. Ovviamente, siamo ancora dentro le mobilitazioni, ne siamo troppo vicini cronologicamente e troppo toccati politicamente per avere quella visione distaccata e lucida che sarebbe necessaria. Però, dopo più di un anno di spinta politica apparentemente omogenea ed effettivamente diffusa, gli elementi in campo sono già abbastanza.