Brescia, 6 agosto 2015
Pino Giampietro è morto. Il nostro Pino non c’è più. La notizia ci colpisce duramente.
Se c’è un uomo, un compagno, un militante che ha arricchito in modo più che generoso il panorama del movimento bresciano, questo è lui. La sua personalità ha caratterizzato in modo indelebile il sindacato dei Cobas tant’è che tutti lo conoscevano come Pino Cobas. Un modo simpatico per sottolineare la sua identità e fedeltà a questo sindacato.
Lo ricordiamo e lo piangiamo per tutto quello che ci ha dato. C’era sempre se gli chiedevi di esserci. E molte volte ha arricchito con la sua competenza i dibattiti al nostro centro sociale.
Ma Pino non era solo patrimonio del movimento bresciano, Pino è stato un prezioso testimone diretto e partecipe attivo delle lotte politiche dagli anni settanta in poi. Gli avevamo suggerito a più riprese di scrivere queste sue esperienze per lasciare una viva e sincera testimonianza di quel periodo storico a noi tanto caro: lui sorrideva e riprendeva il racconto orale, con quella modestia che in questo mondo di narcisi risulta oltremodo il marchio di uno stile di vita al di sopra del personale, uno stile del tutto politico.
Speriamo ancora che in qualche cassetto ci abbia lasciato il racconto della sua vita.
In questo tristissimo momento ci sentiamo feriti e orfani. Gli abbiamo voluto bene e siamo vicini alla sua famiglia, alla sua adorata moglie e a tutti quelli che come noi ne piangono la scomparsa.
Le compagne e i compagni del centro sociale 28 maggio di Rovato