I compagni del Centro Sociale 28 maggio di Rovato ( Bs) esprimono la più viva preoccupazione per le condizioni di salute del compagno ferito con sprangate alla testa dai vili aggressori fascisti di Casa Pound cremonesi col supporto di squadristi provenienti da altre realtà. La nostra solidarietà è piena e fraterna nei confronti dei compagni del Centro Sociale Dordoni che oggi 18 gennaio 2015 è stato assaltato come si faceva con le Camere del Lavoro nei primi anni venti del secolo scorso. La reazione dei compagni per difendere lo spazio sociale è stata intralciata dalle forze di polizia che da sempre sono impegnate a proteggere il braccio illegale dello stato borghese.
In Italia sono più di 90 anni che il fascismo non è preso sul serio eppure la situazione è democratica fintantoché le grandi masse lavoratrici, precarie , disoccupate sono disorganizzate, disperse polverizzate nel popolo indistinto: democrazia e fascismo sono dunque, ci ricordava Gramsci, come la destra e la sinistra della dittatura borghese e tra essi esiste una perfetta divisione dei ruoli.
L’attacco al Centro Sociale Dordoni è un chiaro segno di come intendono muoversi i fascisti del terzo millennio, silenziando quelle realtà che sul territorio lavorano a contatto col mondo giovanile per rendere possibile nei fatti un discorso alternativo alla dittatura imperante del pensiero unico e della fabbrica del falso; per questo i fascisti devo colpire i punti ancora “vivi” di una società “morta” di indifferenza. Più la società borghese è in crisi più il dissenso viene soffocato col manganello. Le forze che rappresentano questi sciagurati sono le più retrive, deliranti, antiegualitarie, razziste, xenofobe, sessuofobiche e anticomuniste.
Gli utili idioti di sinistra devono smetterla di dare credito al profilo pseudo culturale di Casa Pound, perché il suo profilo è quello che ha colpito duro i compagni del C. S. Dordoni. Non ci devono essere tentennamenti: gli amici dei nostri nemici sono nostri nemici.
Questo attacco è una prova generale di quello che dobbiamo aspettarci tutti noi compagni che animiamo realtà antagoniste a questo sistema, sono anni che denunciamo la banalizzazione dell’ideologia fascista e il suo sdoganamento definitivo attraverso la complicità della classe politica, della magistratura, dell’università dei baroni, del sistema mediatico con i suoi servi. Le azioni squadriste hanno da sempre copertura istituzionale in barba al dettato costituzionale.
Ci resta la coscienza del nostro compito e la solidarietà tra compagni e realtà auto organizzate che deve essere sempre più stretta attivando nuove forme di collaborazione. Non possiamo più permetterci di abbassare la guardia perché in fondo a destra ci aspetta sempre il nemico!
CENTRO SOCIALE 28 MAGGIO