E così, mentre tutti guardano da quella parte, da quell’altra accade il nostro destino, ma non c’è nessuno a osservare. Accade per esempio il Trattato di Lisbona, il quale, come tutte le cose che ridisegnano la Storia, che decidono della nostra esistenza, che consegnano a poteri immensi immense fette del nostro futuro, non è al centro di nulla, passa nel silenzio, non trova prime pagine o clamori di alcun tipo, nel Sistema come nell’Antisistema.
Pensate: stiamo tutti per diventare cittadini di un enorme Paese che non è l’Italia, governati da gente non direttamente eletta da noi, sotto leggi pensate da misteriosi burocrati a noi sconosciuti, secondo principi sociali, politici ed economici che non abbiamo scelto, e veniamo privati nella sostanza di tutto ciò che conoscevamo come patria, parlamento, nazionalità, autodeterminazione, e molto altro ancora. E’ il Trattato di Lisbona, vi sta accadendo sotto al naso, qualcuno vi ha detto nulla? Ribadisco: fra poco Montecitorio potrebbe essere un palazzo dove qualche centinaio di burocrati dimenticati si aggirano fingendo di contare ancora qualcosina; fra poco la Costituzione italiana potrebbe essere un poemetto che viene ricordato agli alunni delle scuole come un pezzo di una vecchia storia; fra poco una maggioranza politica che non sa neppure cosa significa la parola calzino potrebbe trovarsi a decidere come noi italiani ci curiamo, se avremo le pensioni, cosa insegneremo a scuola, come invecchieremo, o se dobbiamo entrare in guerra, e così per tutto il resto della nostra vita. Altro che Cavaliere, altro che Brunetta o Emilio Fede.read more
In questi giorni a Brescia sono stati notificati, da parte della questura, numerosi avvisi di chiusura delle indagini preliminari ai danni di altrettanti militanti del centro sociale Magazzino 47, del Kollettivo studenti in lotta, del Collettivo Universitario Autonomo, dell’associazione diritti per tutti, redattori di Radio onda d’urto ed attivisti particolarmente impegnati nelle battaglie politiche per i saperi liberi, contro la precarietà, contro le politiche di austerity e per il diritto alla casa.read more
MERCOLEDì 22 AGOSTO – L’ultimo saluto a Giulia è fissato alle ore 8.30 (puntuali) di venerdì 24 agosto, al centro sociale Magazzino 47 di via Industriale, 10 a Brescia. In seguito, alle ore 10, ci sarà il trasferimento presso il tempio crematorio di Sant’Eufemia.
A Giulia.
Le compagne e i compagni della Festa di Radio Onda d’Urto e del movimento antagonista bresciano.
MARTEDì 21 AGOSTO – Giulia, compagna del magazzino 47 e volontaria nello stand della salamaia alla festa di Radio Onda d’Urto, ci ha lasciati improvvisamente.read more
“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”
Invitiamo tutti i famigliari che hanno persone care in questo carcere lager, a partecipare: sabato 2 giugno alle ore 14 ad un PRESIDIO di protesta e solidarietà sotto le mura del carcere per denunciare le gravi condizioni di detenzione dei detenuti di Canton Mombello.
Vi aspettiamo numerosi, invitandovi a portare amici e parenti, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica distratta e delle istituzioni latitanti.read more
DA GENOVA A BRINDISI È RICOMINCIATA LA STRATEGIA DELLA TENSIONE
Siamo in piena crisi di sistema, crisi che coinvolge tutto il mondo. Il capitalismo è alla ricerca spasmodica di vie di uscita, che finora hanno provocato una serie di guerre giustificate con le più svariate motivazioni.
In Italia ci sono due problemi aggiuntivi:
1) La grande finanza e gli industriali si sono convinti della totale inadeguatezza di Berlusconi come garante dei loro interessi, e lo hanno liquidato senza tanti complimenti: ne è seguito il dissolvimento elettorale del PDL e della sua stampella Lega Nordread more
Sicuramente ha ragione Diego Novelli (*): questi ragazzi che protestano in piazza non hanno avuto il tempo e forse neanche la voglia di leggere Gramsci, non indossano l’abbigliamento che si confà al primo maggio, forse hanno bevuto, “vanta mandeie tuti da Scarsella” se non fosse che adesso chiudono il Valdese, e a fine giornata, dopo che hanno fatto tutte queste “bravate” sono pure sporchi chi di terra, chi di sangue.
A Torino, in questa città che inspiegabilmente anticipa sovente quanto poi dilaga in tutto il paese, i giovani sbagliano sempre divisa, nel ‘62 sotto la UIL avevano le magliette a strisce, nel ’69 in corso Traiano avevano le camicie a fiori da meridionali, ora si vestono di nero e qualcuno parla anche iraniano. Per fortuna che c’è sempre un Minucci, un Pecchioli, un Caselli a spiegarci che non si tratta di lotta di classe, ma si tratta di pochi violenti, infiltrati, prezzolati.read more
“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”