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“Ciao tutti, saluti rossi”. Lettere di prigionieri dall’incubo dei carceri speciali
In libreria "Visto censura", progetto di Bebert edizioni sulla corrispondenza dei prigionieri politici degli anni 70 e 80. Un libro sul carcere, sugli “speciali”, dall'Asinara, a Palmi fino a Voghera [Ercole Olmi]
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“Europa a due velocità”: dalla colonizzazione produttiva alla dipendenza istituzionale?
Il job’s act “condiviso”
Cgil, Cisl e Uil, la cui unità di azione è ritornata in auge da parecchi mesi, hanno firmato con Confindustria una proposta da presentare al Governo sulle politiche attive di ricollocazione. In realtà, si tratta di una proposta-bozza applicativa del job’s act del Governo Renzi riguardo la disciplina dei licenziamenti e l’uso degli ammortizzatori sociali. In sostanza la controriforma del lavoro prevede il passaggio dagli ammortizzatori passivi a quelli attivi: verrà abolita l’indennità di mobilità che accompagnava i lavoratori verso la pensione e verranno valorizzati i percorsi di formazione attivi per il riorientamento dei lavoratori. La proposta sindacal-padronale si inserisce in questo quadro proponendo una serie di norme che prevedono:
- La possibilità di una conciliazione in denaro in cui il lavoratore si autolicenzia e può entrare in un percorso di formazione finanziato con i risparmi dovuti alla sua scelta
- Il finanziamento di un percorso di formazione per la ricollocazione finanziato anche attraverso i fondi europei gestito direttamente da sindacati e confindustria
- Una deroga alla cessazione dello strumento della mobilità nel caso di ristrutturazioni aziendali “complesse” che prevedano l’avvio di nuove attività lavorative
Sostanzialmente, con questo testo, i sindacati prendono atto che il job’s act è legge e cercano di valorizzarne il merito. Ovviamente accettando la disciplina dei licenziamenti e cercando di ricavare qualcosa dai corsi di formazione che sono tra i nuovi strumenti di cui il sindacato si è dotato trasformandosi da strumento di difesa dei lavoratori in ente bilaterale fornitore di servizi. Tutto questo in linea con il fatto di non aver lottato per nulla contro il job’s act il quale tra l’altro (come i sindacati e i padroni sanno bene) non crea nessun posto di lavoro in più e serve solo per aumentare a dismisura la precarietà. D’altra parte sarebbe curioso aspettarsi che Cgil, Cisl e Uil riprendano ora una lotta che si sono ben guardati dal fare quando sarebbe stato necessario. Non hanno mosso un dito al momento della discussione sul job’s act e ora cercano di ricavare qualcosa con una proposta che per loro significa soldi e possibilità di continuare a esistere, per i lavoratori è una presa in giro. Non si capisce proprio perché i processi di formazione dovrebbero ricollocare qualcuno visto che si continuano a delocalizzare imprese, vengono privatizzati i servizi pubblici e gli unici investimenti sono a favore delle banche. Evidentemente i sindacati confederali pensano (ma sarebbe meglio dire che fanno finta di credere) che il problema sia una non sufficiente preparazione dei lavoratori. Leggi come il job’s act sono attive o in via di approvazione in tutta Europa: la loi du travail francese è l’omologo della legge italiana. Chi dovrebbe difendere i lavoratori dovrebbe capire il segno di queste ristrutturazioni imposte dall’Unione Europea: c’è poco da trattare su ricollocamenti, formazione e strumenti attivi o passivi, in realtà si tratta di leggi atte ad aumentare la forza dei padroni e a diminuire le tutele dei lavoratori. Questo è il segno della ristrutturazione neoliberista che l’UE ha imposto ai lavoratori europei, in particolare a quelli dei paesi del sud. Il PD, al quale si fornisce un testo da discutere o approvare, è l’esecutore di queste politiche criminali. I sindacati confederali lo sostengono di fatto, evitando mobilitazioni e provando a trattare sulle spalle di chi lavora. Fornendogli, direttamente o indirettamente, sponda sindacale. Continuando a sostenerne di fatto le politiche. Il sindacato confederale è complice del disastro. Questo testo di accordo ne è l’ennesima conferma.
Infografica
Restituisco la tessera della CGIL. Beppe Corioni
Raccogliendo la Bandiera, dipinto realista di Geliĭ Mikhaĭlovich Korzhev (1925-2012), sovietico, definito uno dei più influenti pittori della seconda metà del ‘900. Korzhev ha lasciato alla storia delle straordinarie rappresentazioni – incredibilmente umane – del socialismo.
Restituisco la tessera della CGIL Beppe Corioni
Per me non è facile, anzi è molto doloroso, dopo 44 anni di appartenenza, decidere di lasciare questa organizzazione sindacale che mi ha formato politicamente e culturalmente.
PIATTAFORMA MANIFESTAZIONE DEL 10 MAGGIO. STOP BIOCIDIO BS
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BOXE POPOLARE: PRIMI PASSI VERSO UN COORDINAMENTO NAZIONALE
Dopo anni di discussioni e confronti con compagni appartenenti alle più svariate realtà di sport popolare, è emerso un quadro abbastanza chiaro e comune, riguardo ciò che potrebbe essere inquadrato come un modello ideale del così detto “pugilato popolare”.
Crediamo utile in tal senso lavorare per raggiungere un denominatore comune che permetta l’apprendimento e la pratica di questo sport all’interno di un ambiente che sia: prima di tutto “sano”, sia a livello sociale e strettamente sportivo che a livello politico e più accessibile a livello economico, dato il momento storico che stiamo vivendo.
COMPAGNO, PERCHÉ DOMANDI REDDITO? Giulio Palermo
COMPAGNO, PERCHÉ DOMANDI REDDITO?
Giulio Palermo
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Mangi forse soldi?
Quando hai freddo
Ti copri con una coperta o con la cartamoneta?
E quando ti ammali
Ingoi una compressa di paracetamolo o una moneta da un euro?
I tuoi bisogni culturali
Li soddisfi leggendo un libro o contando i numeri di serie impressi sulle banconote?
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Compagno
Non provocare!
Lo sai benissimo che in questo sistema di merda
Che si chiama capitalismo
È con il denaro
Che si ottengono pane, coperte, medicine, libri e tutto il resto
Assemblea Nazionale di Rossa relazione di Giorgio Cremaschi
Assemblea Nazionale di Rossa – relazione di Giorgio Cremaschi
Casa della Pace (Roma) 14 Dicembre 2013
Dispositivo finale approvato dall’Assemblea Nazionale del 14 dicembre
1) ROSS@ ha tenuto a Roma, sabato 14 dicembre, la sua Assemblea Nazionale.
L’assemblea ha approvato i temi fondamentali delle tre relazioni relative al suo programma e analisia politica, alle valutazioni sulla necessità di rompere l’Unione Europea, alle scelte di adesione e organizzazione di ROSS@ come soggetto politico. I contenuti delle tre relazioni sono indicativi e dirimenti rispetto a ogni ipotesi relativa alle prossime elezioni europee. L’assemblea assume tutti i contributi del dibattito.
2) Con l’Assemblea di oggi ROSS@ ha avviato il suo processo costitutivo, attraverso adesioni e tesseramento, per arrivare in modo chiaro alla sua assemblea costituente, indicata per il prossimo giugno.
BRESCIA, INDAGINE SHOCK: PIÙ 30% DI TUMORI NEL SUD-EST. IN AUMENTO
La nuova inchiesta shock firmata da Il Manifesto sulla questione dei rifiuti nel bresciano: nel sud-est della città l’ex discarica Ecoservizi, dove in 30 anni sono stati riversati 130mila mc di rifiuti tossici e pericolosi. Tumori in aumento
Una discarica ad oggi cementata, composta ai tempi di una doppia vasca, e in cui sarebbero stati riversati ben 130mila metri cubi di rifiuti tossici, scorie industriali, acidi e terre contaminate, scarti della chimica industriale. Sita nella zona già inquinata del sud-est bresciano, dove ora al di sopra ‘giace’ una cooperativa sociale che “poco o niente sa di quello che si nasconde sotto il piano di calpestio”.