Ore 14: 28 maggio 1974-28 maggio 2012. Nessuna giustizia nessuna pace. Con queste parole d’ordine il movimento bresciano è sceso oggi in piazza in occasione dell’anniversario della strage fascista, di stato e della nato di Piazza Loggia. In mattinata manifestazione del Kollettivo Studenti in Lotta e Centro Sociale Magazzino 47, per ribadire le responsabilità dello Stato nella strage del 28 maggio, oltre che per contestare le politiche neo liberiste del governo Monti, rappresentato in questa occasione dal ministro dell’interno Cancellieri, presente in città per le commemorazioni istituzionali. Gli studenti, partiti da piazza Garibaldi, si sono inizialmente diretti verso il palazzo di giustizia dove era prevista l’udienza per lo sfratto del magazzino 47, rinviata per il prossimo 25 giugno. Il corteo è successivamente ripartito alla volta di piazza della Loggia lungo il percorso autorizzato dalla questura: in via Vittorio Emanuele sono cominciate le provocazioni poliziesche per impedire alla manifestazione di proseguire normalmente.
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NOI STIAMO CON I DETENUTI di CANTON MOMBELLO!!!
2 GIUGNO – FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
l’Art. 27 della Costituzione recita:
“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”
Invitiamo tutti i famigliari che hanno persone care in questo carcere lager, a partecipare: sabato 2 giugno alle ore 14 ad un PRESIDIO di protesta e solidarietà sotto le mura del carcere per denunciare le gravi condizioni di detenzione dei detenuti di Canton Mombello.
Vi aspettiamo numerosi, invitandovi a portare amici e parenti, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica distratta e delle istituzioni latitanti.
DA GENOVA A BRINDISI È RICOMINCIATA LA STRATEGIA DELLA TENSIONE
DA GENOVA A BRINDISI È RICOMINCIATA LA STRATEGIA DELLA TENSIONE
Siamo in piena crisi di sistema, crisi che coinvolge tutto il mondo. Il capitalismo è alla ricerca spasmodica di vie di uscita, che finora hanno provocato una serie di guerre giustificate con le più svariate motivazioni.
In Italia ci sono due problemi aggiuntivi:
1) La grande finanza e gli industriali si sono convinti della totale inadeguatezza di Berlusconi come garante dei loro interessi, e lo hanno liquidato senza tanti complimenti: ne è seguito il dissolvimento elettorale del PDL e della sua stampella Lega Nord
sull’ attentato a Brindisi e sul clima di tensione che si sta preparando
![](https://mail.google.com/mail/u/0/images/cleardot.gif)
A sun mac asu sensa cultura?
da Infoaut.org
Sicuramente ha ragione Diego Novelli (*): questi ragazzi che protestano in piazza non hanno avuto il tempo e forse neanche la voglia di leggere Gramsci, non indossano l’abbigliamento che si confà al primo maggio, forse hanno bevuto, “vanta mandeie tuti da Scarsella” se non fosse che adesso chiudono il Valdese, e a fine giornata, dopo che hanno fatto tutte queste “bravate” sono pure sporchi chi di terra, chi di sangue.
A Torino, in questa città che inspiegabilmente anticipa sovente quanto poi dilaga in tutto il paese, i giovani sbagliano sempre divisa, nel ‘62 sotto la UIL avevano le magliette a strisce, nel ’69 in corso Traiano avevano le camicie a fiori da meridionali, ora si vestono di nero e qualcuno parla anche iraniano. Per fortuna che c’è sempre un Minucci, un Pecchioli, un Caselli a spiegarci che non si tratta di lotta di classe, ma si tratta di pochi violenti, infiltrati, prezzolati.
Fassino fischiato al corteo del 1 maggio a Torino dai Notav; la polizia carica a sproposito…
Fassino fischiato al corteo del 1 maggio a Torino dai Notav; la polizia carica a sproposito…
28 aprile 1945 – 28 aprile 2012. A me piace ricordarlo così.
Bossi contestato a Crema
«Lega predona a casa nostra»,
da corriere.it
Durante un comizio, la protesta di una ventina di persone
Il Senatur: «Avvicinatevi che vi faccio sentire la carezza del destro»
![Lo astriscione Lo astriscione](http://images2.corriereobjects.it/Media/Foto/2012/04/27/bossi_b1--180x140.jpg?v=20120427220002)
MILANO- Una ventina di persone dietro a uno striscione con scritto «Lega predona a casa nostra» si è presentata al comizio di Umberto Bossi a Crema iniziando a urlare frasi come «fuori la Lega dalle città. Nel frattempo viene sventolata anche una bandiera dei No Tav. Chi protesta è tenuto a distanza dalle forze dell’ordine mentre dal palco il candidato sindaco del Carroccio Roberto Torazzi ha esortato ad «andare avanti». «Non abbiamo paura, noi – ha detto -. C’è gente che lavora. Andate in fabbrica che vi fa bene».
Ridateci la maglia!
da Infoaut
Verso il Primo Maggio… ripensando al gesto dei tifosi genoani.
Tanto scalpore ha fatto l’interruzione della partita tra Genoa e Siena causata dagli ultras rossoblu dopo l’ennesima figuraccia della propria squadra. Ancor più scalpore, ha fatto il gesto dei giocatori del Genoa che si sono tolti la maglia da gioco e l’hanno consegnata alla curva. Dignità, delinquenza, teppismo si sono sprecate le categorie del perbenismo diffuso del sistema calcio e dell’informazione, tutti pronti in coro a condannare il gesto mentre tutto il “sistema” e le sue “istituzioni” sono travolte da scandali, corruzione e devastazione del gioco del calcio in nome del business. Un mondo quello del pallone che fa veramente schifo, che tratta gli ultras come soggetti a cui sono sospesi anche i più gli elementari diritti costituzionali, ma appena c’è l’occasione ecco lì lì tutti a puntare il dito e a tentare di risollevarsi.