Le Compagne e i Compagni del Centro Sociale 28 maggio di Rovato esprimono totale e accorata solidarietà a Nicoletta Dosio e agli 11 compagni NOTAV che con lei sono stati condannati a due anni di carcere per un’azione di protesta al casello di Avigliana, sull’autostrada A32, il 3 marzo 2012.
La società autostradale li ha accusati di aver fatto passare molti automobilisti senza pagare il biglietto di una delle autostrade più care d’Italia e di aver recato danno al turismo in Alta Valle. Questi profanatori della bellezza della natura puntano il dito e colpiscono col pugno dell’iniqua giustizia italiana chi da anni difende col proprio corpo l’ambiente di questa valle martoriata da un sistema capitalistico predatorio che qui si fa paradigma della sua scelleratezza. Gli strumenti che permettono a questo regime di asfaltare qualsiasi resistenza sono la repressione, la violenza, la propaganda e il silenzio. Il silenzio è il peggiore dei nostri nemici.read more
Raccogliendo la Bandiera, dipinto realista di Geliĭ Mikhaĭlovich Korzhev (1925-2012), sovietico, definito uno dei più influenti pittori della seconda metà del ‘900. Korzhev ha lasciato alla storia delle straordinarie rappresentazioni – incredibilmente umane – del socialismo.
Restituisco la tessera della CGIL Beppe Corioni
Per me non è facile, anzi è molto doloroso, dopo 44 anni di appartenenza, decidere di lasciare questa organizzazione sindacale che mi ha formato politicamente e culturalmente.read more
L’insensatezza della rivolta. La distruzione dei monumenti. Gli omicidi. I pestaggi. Le rapine. Uno straordinario reportage di una Kiev che non vi hanno mai raccontato [Elena Saftenku]
Redazione
venerdì 2 maggio 2014 15:04
Commenta
Da quando è iniziata la protesta di Maidan i pestaggi per le strade di Kiev sono diventata cosa ordinaria. Non sono cessati nemmeno con la vittoria dei rivoltosi.
di Elena Saftenku
Kiev. Avevo una collaboratrice. Si chiamava Shevko Alla Nikolaevna. Era un’anziana scienziata dell’istituto di Fisiologia A.A. Bogomolez di Kiev. È stata uccisa lo scorso 5 di marzo, nel suo appartamento. Non era un’eroina e non aderiva ad alcun partito. Alla Nikolaevna è stata vittima del colpo di Stato. Una vittima come molti altri, di cui nessuno scriverà.
Alla Nikolaevna da quasi venti anni dirigeva il dipartimento di informazione scientifica. Aveva il compito di preparare le conferenze del nostro istituto, prendeva la parte nella creazione dei film scientifici, si occupava dalla biblioteca e dei servizi scientifici internazionali.read more
Bande di Settore destro assaltano e danno fuoco alla sede del sindacato occupata da giorni da separatisti russofoni. Chi è morto bruciato, chi si è lanciato nel vuoto. [Franco Fracassi]
Redazione
sabato 3 maggio 2014 11:27
Commenta
Uno dei sopravvissuti al pogrom portato via dai vigili del fuoco.
Il rogo dell’edificio sede dei sindacati
Due delle vittime morte nell’incendio all’interno dell’edificio.
Un miliziano nazista di Settore destro lancia una molotov nel palazzo in fiamme.
Le vittime della strage erano ritenute colpevoli dagli assalitori di non essere nazionaliste ucraine.
di Franco Fracassi
L’orrore va di scena a Odessa. I nazisti del Settore destro hanno preso d’assalto la sede dei sindacati, occupata da giorni dai separatisti russofoni. L’hanno presa d’assalto con spranghe, molotov, coltelli e pistole. Protetti dalla polizia. Pochi minuti ed è scoppiato l’inferno. Almeno dieci persone sono morte sotto i proiettili, le coltellate e le sprangate degli assalitori. Altre, la maggior parte, sono arse vivi, in un rogo che si è sviluppato in tutto l’edificio, oppure si sono lanciate nel vuoto. Un’ecatombe. Quarantatré morti. Centosettantaquattro i feriti, di cui tanti gravissimi. Ma è solo un bilancio provvisorio.read more
La Campagna Stop TTIP Italia nasce a febbraio 2014 per coordinare organizzazioni, reti, realtà e territori che si oppongono all’approvazione del Trattato di Partenariato Transatlantico su commercio e Investimenti (TTIP).
Il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. E’ l’ennesimo attacco frontale che vede lobby economiche, Governi e poteri forti accanirsi su quello che rimane dei diritti del lavoro, della persona, dell’ambiente e di cittadinanza dopo anni di crisi economica e finanziaria, in un più ampio tentativo di disarticolare le conquiste di anni di lotte sociali con le politiche di austerity e di redistribuzione del reddito verso l’alto.
Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e dall’Amministrazione statunitense in vista di una sua possibile conclusione a fine 2014, disegna un quadro di pesante deregolamentazione dove obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l’istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro. Con l’alibi di un’omogeneizzazione delle normative e la falsa illusione di risollevare l’economia dell’Europa, si assisterà ad una progressiva corsa verso il basso in cui saranno i cittadini e l’ambiente a farne principalmente le spese in un processo che porterà alla progressiva mercificazione di servizi pubblici e di beni comuni. Un rischio che viene tenuto sotto traccia a causa di trattative svolte a porte chiuse, sotto la forte pressione delle lobby delle industrie private senza un coinvolgimento efficace dei Parlamenti e del Congresso e senza che i cittadini vengano adeguatamente informati.read more
Tra due mesi, dal 22 al 25 maggio, gli elettori di tutta l’Unione europea andranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo. E’ importante che questa volta, al momento di deporre la loro scheda, essi sappiano chiaramente quali sono le poste in gioco. Per motivi legati sia alla storia che alla psicologia, in alcuni paesi (Spagna, Portogallo, Grecia, ecc.), molti cittadini – troppo felici di essere finalmente considerati “europei” – si sono raramente presi la pena di leggere i programmi. Hanno letteralmente votato alla cieca. Questa volta però la brutalità della crisi e le crudeli politiche di austerità attuate dall’Unione europea (Ue) hanno loro aperto gli occhi. Ormai sanno che è soprattutto a Bruxelles che si decide il loro destino.read more
“ Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopistici, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa, siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi bene aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e conoscono i nemici”