Quali sono le strategie della menzogna dei nemici della Repubblica Bolivariana? Quali le complicità di una certa sinistra radicale nella costruzione delle narrazioni tossiche delle classi dominanti? Come si organizza in Venezuela la resistenza alla più pericolosa delle menzogne contemporanee e cioè l’ineluttabilità dello stato di cose presente? Perché non si riescono ad esprimere posizioni chiare in base a quello che nel grande Novecento si chiamava internazionalismo proletario e che fa parte del dna dei comunisti? Perché si fa fatica a capire da che parte schierarsi e ci si involve in sempiterni distinguo? Non si dovrebbe invece ritrovarsi almeno su un punto, quello che ogni popolo ha diritto di decidere in modo sovrano? Qui da noi si muore di lavoro, di insicurezza e di razzismo, ma tutti i governi sembrano preoccupati della situazione in Venezuela: dall’Italia, all’Europa, all’America latina, e – prima di tutto – da quel glorioso stato filantropico che sono gli Stati uniti. Qualche dubbio non viene?