Fermiamo il trattato di liberalizzazione commerciale USA-UE

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da asud.net

La Campagna Stop TTIP Italia nasce a febbraio 2014 per coordinare organizzazioni, reti, realtà e territori che si oppongono all’approvazione del Trattato di Partenariato Transatlantico su commercio e Investimenti (TTIP).

Il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. E’ l’ennesimo attacco frontale che vede lobby economiche, Governi e poteri forti accanirsi su quello che rimane dei diritti del lavoro, della persona, dell’ambiente e di cittadinanza dopo anni di crisi economica e finanziaria, in un più ampio tentativo di disarticolare le conquiste di anni di lotte sociali con le politiche di austerity e di redistribuzione del reddito verso l’alto.

Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e dall’Amministrazione statunitense in vista di una sua possibile conclusione a fine 2014, disegna un quadro di pesante deregolamentazione dove obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l’istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro. Con l’alibi di un’omogeneizzazione delle normative e la falsa illusione di risollevare l’economia dell’Europa, si assisterà ad una progressiva corsa verso il basso in cui saranno i cittadini e l’ambiente a farne principalmente le spese in un processo che porterà alla progressiva mercificazione di servizi pubblici e di beni comuni. Un rischio che viene tenuto sotto traccia a causa di trattative svolte a porte chiuse, sotto la forte pressione delle lobby delle industrie private senza un coinvolgimento efficace dei Parlamenti e del Congresso e senza che i cittadini vengano adeguatamente informati. read more

Elezioni europee, attenti al Trattato di libero scambio Usa-Ue

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di Ignacio Ramonet, da democraziakmzero.org

Tra due mesi, dal 22 al 25 maggio, gli elettori di tutta l’Unione europea andranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo. E’ importante che questa volta, al momento di deporre la loro scheda, essi sappiano chiaramente quali sono le poste in gioco. Per motivi legati sia alla storia che alla psicologia, in alcuni paesi (Spagna, Portogallo, Grecia, ecc.), molti cittadini – troppo felici di essere finalmente considerati “europei” – si sono raramente presi la pena di leggere i programmi. Hanno letteralmente votato alla cieca. Questa volta però la brutalità della crisi e le crudeli politiche di austerità attuate dall’Unione europea (Ue) hanno loro aperto gli occhi. Ormai sanno che è soprattutto a Bruxelles che si decide il loro destino. read more

TTIP: il Pianeta al servizio delle multinazionali

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di Marco Bersani, da italia.attac.org

La crisi sovverte e modifica il quadro geopolitico internazionale, mutando i rapporti di forza a livello internazionale e rimettendo in discussione egemonie storiche, sinora date per indiscutibili. Da una parte le nuove potenze emergenti del Sud del mondo, quali Brasile, India, Sudafrica e Messico continuano a crescere e sviluppare il proprio mercato interno, rivelandosi difficilmente controllabili attraverso gli strumenti vecchi dei Forum internazionali, come il G20, e, in alcuni casi, rafforzando la costruzione di nuove aree commerciali regionali sottratte all’influenza statunitense, come l’area Mercosur in America Latina; dall’altra, sul versante pacifico, l’asse economico e geo-politico tra il gigante cinese e la Russia si va prepotentemente affermando come epicentro degli equilibri mediorientali ed asiatici, in una graduale scalata al ruolo di leadership globale. Recenti statistiche affermano come la produzione economica combinata di Brasile, Cina e India supererà entro il 2020 quella di Canada, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, e come, entro il 2030, più dell’ 80% della classe media del mondo vivrà a sud. read more

Una Nato nel commercio

 

Dal 10 al 14 marzo i negoziatori delle sue sponde dell’Oceano Atlantico si incontreranno per spingere sulla svendita nei nostri diritti. In Italia è partita da qualche mese una mobilitazione  contro il Trattato di liberalizzazione degli scambi e degli investimenti tra Europa e Stati uniti (T-Tio). Pubblichiamo un articolo di Alex Zanotelli sulle conseguenze della “più grande ‘Statua Imperiale’ mai eretta”.


di Alex Zanotelli* 

In questa campagna elettorale per il Parlamento europeo, riteniamo estremamente importante un serio dibattito, non solo in Italia, ma in tutti i ventotto paesi dell’Ue, sul Trattato di libero scambio fra gli Stati uniti e l’Unione europea, noto come Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti(T-Tip).

Le trattative iniziate in tutta segretezza lo scorso luglio, a Washington, sono condotte da un pugno di esperti della Commissione europea e dal ministero del vommercio Usa. In dicembre, sempre a Washington, c’è stato il terzo ‘round’ di negoziati. Nonostante la maretta dopo lo scandalo Datagate, i negoziati sembrano procedere a gran velocità: a marzo si terrà a Bruxelles il quarto round di negoziati. read more

In arrivo il Ttip, la Nato del commercio

Secondo il commissario al Commercio Ue con il Ttip saranno creati 2 milioni di posti di lavoro. Entro il 2027 però e al prezzo di una totale deregulation

di Monica Di Sisto, da il manifesto

Secondo la Commissione Europea, ma anche i cinguettii di Enrico Letta dopo l’incontro con Barack Obama, il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), trattato che vorrebbe creare tra Usa e Ue la più consistente area di libero scambio mai tentata nel pianeta, sta alla crisi come l’aspirina ai malesseri di stagione. Se ne sa poco, perché il testo è segreto anche per il Parlamento Europeo e il Congresso statunitense e negoziato da un pugno di esperti tra la Commissione Ue e il Ministero del Commercio Usa. Eppure c’è chi ne parla come una delle poche risposte alla caduta libera dell’economia globale. Due milioni di posti di lavoro in più in Ue con le liberalizzazioni, 119 miliardi di euro l’anno di Pil per l’Europa e 130 miliardi di dollari per gli Stati Uniti, cioè 545 euro in più l’anno per ogni famiglia di quattro persone in Europa, e 901 dollari negli Stati Uniti. Sono le rosee previsioni diffuse dal Commissario al commercio Karel De Gucht nel luglio scorso, quando i negoziati sono partiti formalmente. read more

PER UN CONTROSEMESTRE POPOLARE

PER UN CONTROSEMESTRE POPOLARE

Il governo Renzi si prepara al semestre italiano nell’Unione Europea con un piano liberista e autoritario che colpisce a fondo la Costituzione. Ce lo chiede l’Europa, dice questo governo come i suoi predecessori. Così abbiamo avuto l’età pensionabile più alta d’Europa e una serie continua di leggi per estendere il precariato, ultima il Jobs Act. L’Italia è il solo paese della Unione Europea che ha messo nella Costituzione la clausola capestro del pareggio di bilancio e ora il governo Renzi si prepara ad una nuova ondata di privatizzazioni e tagli di servizi e di posti di lavoro, coperti dalla concessione di uno sgravio fiscale che verrà pagato con la distruzione di ciò che resta dello stato sociale, anche tramite una “spending review” che, invece di colpire corruzione e privilegi, intende bastonare ulteriormente i più deboli. La democrazia è in pericolo, si costruisce un sistema elettorale ancora più autoritario ed escludente di quello attuale e ovunque, sul piano delle relazioni sociali, crescono le spinte antidemocratiche, di cui é parte fondamentale il recente accordo tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale, che massacra ulteriormente i diritti sindacali e del lavoro. read more