SABATO 17 SETTEMBRE ORE 21.00
PRESSO LA NOSTRA SEDE DI VIA EUROPA 59 A ROVATO
INCONTRO CON
“PUBBLE L’IMBANNABILE”
INGRESSO GRATUITO E PARTECIPAZIONE LIBERA
DALLE 19.00 CENA SOCIALE ALLA QUALE SEGUIRA’ IL DIBATTITO
SABATO 17 SETTEMBRE ORE 21.00
PRESSO LA NOSTRA SEDE DI VIA EUROPA 59 A ROVATO
INCONTRO CON
“PUBBLE L’IMBANNABILE”
INGRESSO GRATUITO E PARTECIPAZIONE LIBERA
DALLE 19.00 CENA SOCIALE ALLA QUALE SEGUIRA’ IL DIBATTITO
Sabato 17 settembre – ore 14,30
Presidio popolare all’aeroporto militare di Ghedi (BS)
in via Castenedolo e Ispezione parlamentare nella base.
Mettiamo al centro della campagna elettorale il tema della guerra
attraverso la mobilitazione:
• Fuori l’Italia dalla NATO!
• Contro la partecipazione dell’Italia a tutte le guerre in corso!
• Soldi per fare fronte alla crisi economica e ambientale e al carovita
anziché per le spese militari!
• Per sanità e istruzione pubbliche e di qualità, la lotta al carovita,
per le bonifiche ambientali necessarie e gli investimenti per la lotta
alla crisi climatica, per la creazione di posti di lavoro, per i lavori
pubblici realmente necessari al paese e un reddito dignitoso per
tutti/e!
A causa delle decisioni prese in ambito NATO e UE, l’Italia partecipa attivamente ai conflitti in corso
nel mondo attraverso 38 missioni militari e supporta l’impegno bellico dell’Ucraina con armi e soldi
gettando benzina sul fuoco di un conflitto che rischia di degenerare in una guerra nucleare.
La partecipazione dell’Italia a queste guerre ci costa ad oggi 26 miliardi di euro l’anno, cifra
destinata ad aumentare in poco tempo fino a 40 miliardi, ossia il 2% del PIL, come imposto dagli
accordi NATO e ribadito dal Parlamento italiano lo scorso 12 marzo. Ci costa l’inquinamento di interi
territori per la presenza di poligoni militari (come i 3 poligoni NATO in Sardegna, ad Aviano (PN) e
tanti altri sparsi sul suolo nazionale), con annesse patologie tumorali tra i civili italiani che vivono e
lavorano nei pressi dei poligoni, esposti ad esalazioni di ogni tipo. Ci è costata finora 8000 militari
ammalati per l’uranio impoverito, senza contare i contaminati dall’amianto sulle navi militari e da
altri fattori cancerogeni legati alla produzione e sperimentazione di armamenti bellici. Innumerevoli
inoltre sono i civili dei paesi bombardati dalla NATO, vittime della guerra e delle patologie tumorali
e dell’inquinamento ambientale connessi alle attività belliche.
Infine, ci costa il fatto di essere uno dei principali “paesi bersaglio” per le 113 basi NATO-USA su
suolo italiano, a cui si aggiungono altre 20 basi “segrete”, la base USA di Camp Darby (il più
grande magazzino al mondo di armi USA all’estero) e per la presenza dei porti nucleari (Cagliari
e La Maddalena, La Spezia, Napoli, Gaeta, Taranto, Brindisi, Trieste, Augusta…) da cui transitano
sottomarini e portaerei nucleari, come la portaerei Truman che solo la primavera scorsa ha attraccato
a Napoli e Trieste.
Ma quanto denaro, destinato alla guerra e al riarmo, lo Stato italiano potrebbe investire realmente ed
efficacemente per riaprire gli ospedali chiusi negli ultimi 20 anni e assumere i 40mila infermieri che
mancano e di cui abbiamo bisogno? Quante di queste risorse potrebbero essere investite per l’edilizia
scolastica oramai fatiscente, la bonifica dei territori inquinati, le tante piccole opere che servono al
paese (dissesto idrogeologico, ponti che crollano, strade malmesse, ecc.)? La guerra non porta alcun
beneficio ai lavoratori e alle lavoratrici, lo vediamo con gli effetti delle sanzioni alla Russia e la
speculazione orchestrata da ENI e i grandi monopoli energetici, lo vediamo con l’aumento della
chiusura di aziende e settori produttivi. La presenza di armi nucleari e altri armamenti estremamente
pericolosi depositati alla base di Ghedi e in quella di Aviano non portano alcun beneficio agli abitanti
di queste zone, né al Paese. Anzi, queste basi, insistendo su aree sismiche (vedi il recente terremoto
registrato a pochi km da Aviano) rappresentano un rischio nucleare connesso a quello militare.
Dove sono i piani di emergenza obbligatori per legge, nazionale ed europea? Noi li pretendiamo.
Ci opponiamo inoltre con forza all’arrivo in Italia delle nuove testate nucleari B61-12 in produzione
oggi ai Sandia Laboratories (USA) e alla presenza delle attuali atomiche B61, considerata illegale da
un recente studio degli avvocati di “IALANA Italia”.
Contemporaneamente al presidio all’Aeroporto Militare di Ghedi, anche presso la base USA di
Aviano, alla stessa ora, Sabato 17 settembre si terrà un presidio di protesta.
Facciamo quindi appello ai movimenti, ai comitati, alle organizzazioni sindacali e politiche, alle
associazioni affinché aderiscano e partecipino al presidio portando ognuno uno striscione da
affiggere alle reti della base per rivendicare soldi per il potenziamento della sanità pubblica, per la
scuola e l’università, per creare posti di lavoro utili e dignitosi, per il diritto alla casa, per il sostegno
alle famiglie, per la tutela dell’ambiente… Perché 40 miliardi all’anno siano destinati a far fronte
agli effetti più gravi della crisi anziché a rinvigorire le missioni di guerra contro i popoli del mondo
e la sottomissione dell’Italia alla NATO!
Facciamo appello a tutti i parlamentari che intendono dar forza a questa mobilitazione, a far
parte della delegazione parlamentare, per ora composta dalla On. Simona Suriano, la On. Yana
Ehm e la Sen. Bianca Laura Granato, che effettuerà l’ispezione nella base.
Gli striscioni e le bandiere di tutti gli aderenti e i partecipanti sono l’investitura popolare alla
delegazione delle/i parlamentari.
Diamo forza alla lotta contro la NATO, per il suo scioglimento, per mettere fine alle guerre nel
mondo!
SCIOGLIAMO LA NATO!
NO ALLA PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA ALLA GUERRA!
PER GLI INVESTIMENTI IN SANITA’, LAVORO, ENERGIE RINNOVABILI E LOTTA
AL CAROVITA!
Più di 50 giorni di carcere per Nicoletta Dosio! La sua scelta di non chiedere misure alternative è un atto eminentemente politico: cosa chiedere a questo Stato che da 30 anni ignora e reprime la voce di migliaia di cittadini che resistono contro un’opera devastante e mangiasoldi come il Tav Torino-Lione? Questo Stato in Val di Susa ha dispiegato tutta la sua forza repressiva con capillarità e spietatezza, le sue vittime sono migliaia. Per questo Nicoletta vuole che si parli poco della sua condizione personale e molto della persecuzione poliziesca, giudiziaria e carceraria che colpisce il movimento NOTAV e sempre di più tutte le lotte. Nicoletta chiede che la solidarietà e la rabbia per la sua condizione divengano lotta per l’amnistia sociale, per l’abrogazione delle leggi di Salvini e Minniti, contro la disumanità di un sistema carcerario prigione sociale dei poveri, dei migranti, dei ribelli.
Ma noi non possiamo non vigilare sulla sua carcerazione: Nicoletta, così delicata di salute, viene trattata come il capo di un cartello criminale!
Nicoletta è la nostra Stella Rossa, una donna, una Compagna tenera e forte, il cui sguardo puro e pieno di umana solidarietà si dispiega sugli esseri viventi, umani e animali, e sulla nostra amata terra. Nicoletta è un esempio di coerenza da cui noi tutte e tutti prendiamo forza per continuare la lotta!
All’interno di questa serata non possiamo dimenticarci della repressione coercitiva nei confronti di Manuel Oxoli da 9 mesi in carcere per un reato di solidarietà nei confronti di un amico e compagno.
Per questo e molto altro ancora ci troviamo il 21 febbraio alle ore 20.30 al Centro Sociale 28maggio a Rovato (Brescia) in via Europa 54 con:
APERICENA AL CS 28MAGGIO
piatti prelibati ed ottimi cocktail
TUTTE LE DOMENICHE DALLE ORE 19.00
RENO’ 4 IN CONCERTO
sabato 18 gennaio ore 21.00
cena ore 19.30
per prenotazioni 3283689637
DOMENICA 5 GENNAIO
cs 28 maggio
MENU’:
-antipasto a sorpresa
-lasagne al ragù (anche vegan)
-blanqette (spezzatino alla Jean Luc) o spezzatino di seitan
-contorni a buffet
-frutta
-fantasie di pandoro
-acqua, vino, caffè
ADULTI 20 EURO – BAMBINI E STUDENTI 10 EURO
per prenotazioni telefonare entro il 3 gennaio a 3351621969 oppure 3283689637
a seguire:
ore 15.30 grande tombolata
ore 17.00 presentazione del libro “Interni di una tempesta” di Michela Gizzio
a seguire…APERITIVO IN COMPAGNIA!!!
SABATO 4 GENNAIO ORE 21.00
proiezione del film
GREEN BOOK
31 DICEMBRE ultimo giorno del 2019 un modo come un altro per stare insieme tra Compag#
CENONE DEL POPOLO
Come ogni fine anno il CentroSociale28maggio in via Europa 54, a Rovato (Bs) prepara il “Cenone del Popolo”.
Menù della serata:
Antipasti misti
Casoncelli di Barbariga al burro e salvia
Cotechino con lenticchie e spinaci
Lonza marinata con patate
Insalata mista
Frutta di stagione
Panettone, Spumante, Vino, Acqua e Caffè
Il prezzo è sempre 25 € per gli adulti, 10 € per i bambini fino a dieci anni.
Venerdì 20 dicembre alle ore 20.45, al C.S. 28maggio , in via Europa 54 a Rovato (Brescia) MARTA FANA , ricercatrice in Economia, ci parlerà del suo libro “Basta salari da fame!”. Ospite della serata: Ibrahima Niane della CGIL Brescia. Interverranno: il Comitato Futuro Iveco di Brescia e il Collettivo Gardesano.
“Oggi in Italia si guadagna meno di trent’anni fa, a parità di professione, di livello di istruzione, di carriera. Vale per tutti, tranne per quella minoranza che sta in alto. Questo dovrebbe essere il problema. Ci è stato detto che bisognava rendere il mercato del lavoro più flessibile e abbassare i salari per aumentare la competitività delle aziende e saremmo stati tutti più ricchi: l’abbiamo fatto ma siamo solo più poveri e ricattabili. Quelli che hanno salari orari di tre, quattro, sei euro lordi l’ora. Quelli costretti al lavoro gratuito o a un tirocinio a 400 euro al mese. Quelli sottoinquadrati e i troppi costretti a un part time involontario, spesso fittizio. Ormai il mercato del lavoro è una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. Paghe da fame per un lavoro povero. E se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? E se ricominciassimo a parlare di lotta salariale? È sull’impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno più utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. Una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l’alto contro il basso della società, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. Ma la consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni è tornata con forza nel dibattito pubblico e alimenta le lotte dei movimenti sociali a livello globale.”
Vi aspettiamo!